Ipoacusia e deficit cognitivi: che relazione c’è?

ipoacusia deficit cognitivi

Esiste una correlazione tra lo sviluppo di deficit cognitivi e l’ipoacusia?

Tra le orecchie e il cervello esiste un legame molto più stretto di quanto possiamo immaginare. Mantenere questo legame solido e ben funzionante è fondamentale per preservare la nostra salute e per il benessere psico-fisico del nostro organismo.

Gli scienziati affermano, infatti, che per riuscire a sentire bene è indispensabile mantenere in costante allenamento il cervello. Come mai? Questo è stato dimostrato da diversi studi che hanno messo in luce una stressa relazione tra disturbi uditivi e deficit cognitivo.

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È emerso che colore che soffrono di un calo dell’udito e lo trascurano o sottovalutano, hanno molte più probabilità di soffrire di forme di demenza in età avanzata, con gravi conseguenze sia per la qualità della vita che per la loro indipendenza.

Gli studiosi hanno dimostrato che un disturbo dell’udito di entità moderata può triplicare il rischio di sviluppare un deficit cognitivo. Questa percentuale sale fino al 24% negli anziani che sviluppano una forma di presbiacusia più severa.

Questo dimostra che il legame tra problemi di udito e deficit cognitivi è molto stresso e la diagnosi precoce di un disturbo uditivo è fondamentale anche per trattare o prevenire la formazione delle lesioni cognitive, in modo da intervenire tempestivamente su patologie come demenza e Alzheimer.

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Le persone che soffrono di problemi di udito sono in aumento

Si stima che oggi in Europa vivano oltre 90 milioni di pazienti ipoacusici, percentuale che sale al 40% della popolazione mondiale tra gli over 65. Si tratta soprattutto di persone anziane che non hanno perso del tutto l’udito, ma che iniziano ad avere difficoltà nel percepire i suoni, soprattutto nei contesti più affollati. Questa condizione porterà inevitabilmente queste persone a perdere pian piano il contatto con gli altri, per timore di dover motivare la loro crescente difficoltà nell’ascolto.

La percentuale di over 65 che soffre di disturbi uditivi è in continua crescita, anche in relazione all’incremento dell’indice di longevità della popolazione, e questo rende ancora più urgente l’applicazione di misure di prevenzione e controllo dell’udito.

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Pregiudizi, pigrizia e motivazioni sociali ed economiche non devono più essere un freno alla necessità di prenderci cura dell’udito in qualsiasi momento della nostra vita. Numerose ricerche hanno dimostrato che, rispetto ai normoudenti, gli individui affetti da ipoacusia lieve, media e grave, hanno rispettivamente 2, 3 e 5 volte un rischio più alto di sviluppare deficit cognitivi, ecco perché è fondamentale cominciare a prenderci cura della salute delle nostre orecchie per salvaguardare anche la salute del nostro cervello.